sabato 1 maggio 2010

Indipendenza e Fiori di Bach

Il processo fisiologico con cui un ragazzo/a smette di essere figlio e diventa uomo/donna ha subito negli ultimi anni un allungamento, rispetto a quello che avveniva nelle decadi precedenti. Se ne sono accorti tutti, perfino chi ha parlato in modo dispregiativo di bamboccioni, oppure le aule del tribunale (v. articolo linkato al titolo).
Le cause stanno nel lavoro precario? Oppure nella mancanza di guerre che in passato hanno fatto diventari uomini tutti i giovani?
Nel mondo delle fate non esistono "genitori"; una nuova fata nasce tutte le volte che un bambino ride per la prima volta, e poi, ci vengono assegnati compiti dalle fate più anziane, a difficoltà progressiva. Niente crisi di ribellione adolescenziale, niente coabitazioni forzate...per cui non sono certo un'esperta che può chiarire cosa stia succedendo.
Ma posso prescrivere dei fiori alla coppia genitore-figlio, per aiutare il processo di indipendenza reciproca. I fiori sono ovviamente gli stessi, come accade in tutte le dinamiche relazionali:
Scleranthus: per rendere leggera la scelta se vivere sempre insieme o separare le abitazioni; infatti è una scelta quasi ininfluente, perchè i legami energetici non dipendono molto dalle case in cui si abita, l'energia passa attraverso i muri e attraverso i quartieri... Quindi un po di Sceranthus aiuterà a prendere una decisione pratica seguendo il buon senso, e , poi, a rispettarla senza ripensamenti o rimpianti.
Vervain: la tolleranza dei punti di vista altrui sarà indispensabile. Ognuna delle parti in causa potrà così condire di rispetto il rapporto che si creerà, e questo favorirà il genuino scambio di opinioni, invece che la tendenza a sopraffare l'altro.

E offro a tutti e due un po' di
Lunaria, con l'augurio che riesca, come pensavano gli alchimisti , a trasformare la pesantezza di una relazione basata sul dare/avere (il mercurio) in un bene incondizionato (l'argento), che illumini la strada come la luce della luna di notte.

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