venerdì 17 settembre 2010

Sarkozy, Barroso, Rom, e Fiori di Bach

Sarkozy decide che i nomadi diventino quello che dicono di essere: nomadi. Barroso vuole che i nomadi diventino stanziali. Vogliamo dare un po' di fiori ai tre protagonisti di questa querelle? (Sarkozy, Barroso, Rom)
Per Sarkozy:
Clematis. Forse è opportuno restare più attaccato alla realtà e abbandonare visioni lungimiranti ottocentesche di piccole tribù nomadi che viaggiano in Europa suonando il violino e benvolute da tutti.
Mimulus.Occorre che la Pietà lo aiuti, la Pietà che può tagliare una strada a costo di sembrare "razzista"; e occorre anche che abbia il coraggio di affrontare una novità in cui possano coesistere culture diverse.

per Barroso:
Mimulus. Occorre che Barroso comprenda che Pietà è a volte chiudere delle strade, che Pietà è diversa da Pietismo. Occorre anche che abbia il coraggio di affrontare una situazione nuova, in cui occorre prendere strade diverse dal consueto.
Clematis. Sarà bene che Barroso faccia un bagno di realtà e vada a fare visita ai campi nomadi. Non ci si può rifugiare nell'ideale quando si fa politica, bisogna fare i conti con la realtà delle cose.

Ma, dico io? com'è che sia Sarkozy che Barroso hanno gli stessi fiori? Quando due persone entrano in dinamica e , magari, litigano, spesso i fiori disarmonici sono gli stessi, perchè, come diapason, entrano in risonanza. Forse la Clematis di Sarkozy è entrata in risonanza per prima e così il Mimulus di Barroso, ma, allo stato attuale, il mazzo di fiori che porgo ai due contendenti è lo stesso.

E per il popolo Rom?
Centaury. E' il momento di essere forti e di non farsi influenzare dalle forme pensiero dei politici. Se divenire stanziali o essere nomadi è una scelta che solo quel popolo può prendere: certo non può continuare nell'ambivalenza, che porta solo guai.

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